|
Alessandra Cori, nata a Roma nel 1973, è giornalista
televisiva. Ha lavorato anche per quotidiani nazionali e programmi RAI.
Master in Giornalismo Europeo, lavora nella comunicazione istituzionale.
Laureata in Lettere, all’Università di Roma “La Sapienza”, ha realizzato una
pubblicazione su Raf Vallone presente alla 60a edizione della Mostra del
cinema di Venezia e ha curato la comunicazione di premi cinematografici tra
cui il Premio Internazionale “Luchino Visconti” e di eventi musicali come
“Omaggio a Sinopoli”.
e-mail
|

Alessandra Cori in un servizio di TG1 Storia
|
|
IL CINEMA DI ROMOLO MARCELLINI tra storia
e società dal colonialismo agli anni '70 -
Alessandra Cori
Ed. Le mani-microart's
Uomo colto ed eclettico, regista impegnato soprattutto
nel genere documentario, Romolo Marcellini ha attraversato, con la sua
opera, il periodo più importante della nostra cinematografia, dai primi anni
Trenta fino alla soglia degli anni Ottanta. Piuttosto varia la sua
produzione che spazia dal documentario di guerra al cinema religioso, da
quello sportivo a quello di denuncia, da quello “esotico” a quello di
fiction, realizzando poi una serie di rarissimi “corti” che hanno come
soggetto l’arte, il mare, l’urbanistica ed il paesaggio, per un totale di
circa settanta titoli. Laureato in Scienze economiche con una tesi di
argomento cinematografico, giornalista ed ex ufficiale d’aviazione,
esordisce nel cinema scrivendo il soggetto di Stadio (1934) di
Carlo Campogalliani. Ha 27 anni quando dirige il suo primo film in Africa,
Sentinelle di bronzo(coppa del Ministero dell’Africa Orientale al Festival
di Venezia del 1937), dove si è recato per realizzare alcuni documentari e
dove è aiuto regista nel film Scipione l’Africano, di Carmine Gallone. Di
Sentinelle di bronzo Marcellini disse: «Mi onora moltissimo l’aver
realizzato questo film che, secondo alcuni, è stato il primo film
neorealista italiano […] gli attori più straordinari erano quelli che avevo
preso nella boscaglia somala […] avevano un’ingenuità e insieme una sapienza
che spesso troviamo solamente nei grandi attori». Dal 1937 al 1942 gira una
lunga serie di documentari bellici sull’intervento del regime fascista nella
guerra di Spagna, sul modello dei cinegiornali americani, per divulgare le
imprese eroiche dei volontari italiani che combattono a fianco dei
Franchisti. Per alcuni critici e colleghi, Romolo Marcellini è stato un
grande regista di mestiere con una sensibilità all’epica, un regista partito
dal cinema fascista, come molti altri, che ha dato della guerra un’insolita
lettura avventurosa, con acrobatiche e spettacolari riprese aeree girate in
prima persona durante le rischiose incursioni nei principali campi di
battaglia. Tra i titoli più noti: Pastor Angelicus (1942)
documentario su Papa Pio XII, Guerra alla guerra (1946), Il
Tesoro di Rommel (1955), La Grande Olimpiade (1960)
documentario sulla XVII Olimpiade del 1960 tenutasi a Roma, premio d’oro al
Festival di Mosca e nomination agli Oscar come miglior documentario nel
1962, Le Orientali (1960), Russia sotto inchiesta (1963),
Tabù I (1963) e Tabù II (1965).
|

Copertina del libro "Il cinema di Romolo Marcellini
tra storia e società dal colonialismo agli anni '70"

Locandina del film "La Grande Olimpiade" di Romolo
Marcellini
sulle Olimpiadi di Roma del 1960
|